Dopo alcuni giorni trascorsi nella splendida Siviglia, ho deciso di ampliare il mio raggio di scoperta della regione andalusa, e noleggiare un’auto per percorrere la caratteristica strada dei paesi bianchi, la Ruta de los Pueblos Blancos.
Si tratta di un itinerario che si snoda tra le province di Cadice e Malaga, caratterizzato da graziosi villaggi le cui case erano tradizionalmente imbiancate a calce allo scopo di proteggere gli abitanti dal calore dell’estate. La Ruta de los Pueblos Blancos è uno degli itinerari turistici e culturali più importanti della Spagna meridionale.
Ecco dunque il mio itinerario dei paesi bianchi, che ho attraversato in un paio di giorni, tenendo come base in cui soggiornare Arcos de la Frontera, raggiungibile da Siviglia in poco più di un’ora di auto.
ARCOS DE LA FRONTERA
Arcos de la Frontera è il punto di partenza della Ruta de los Bueblos Blancos, l’ideale porta d’ingresso dell’itinerario dei paesi bianchi.
Si sviluppa proprio intorno alla Peña de Arcos, caratteristica formazione geologica dichiarata monumento naturale dell’Andalusia, una collina rocciosa cinta per tre lati dal fiume Guadalete che qui forma un bacino artificiale, il lago di Arcos. Fa parte della provincia di Cadice, e dista appena 30 km da Jerez de la Frontera, graziosa cittadina famosa per il suo vino.
Situata in una posizione strategica, ed elevata su un balcone naturale da cui avere il pieno controllo delle terre di Cadice, l’antica e gloriosa Taifa de Arcos che durante l’epoca musulmana fu un paese prospero e strategicamente molto importante, è un labirinto di vicoli bianchi, cattedrali dominate dallo stile Mudejar, incantevoli terrazze e piccole e caratteristiche piazzette.
Cosa vedere ad Arcos de la Frontera
- La Chiesa Santa Maria de la Asunción, edificata nel sec. XV sopra un’antica moschea
- Il Castello di Arcos, Palazzo del Conde del Águila
- Plaza del Cabildo e il belvedere
- Chiesa di San Pedro
- La diga di Arcos e il lago artificiale
Dove dormire ad Arcos de la Frontera
E’ il paese in cui maggiormente si è sviluppata un’offerta turistica di qualità, per cui non sarà difficile trovare un buon alloggio ad Arcos de la Frontera, paese che anche io ho scelto come base, soggiornando all’Hotel Posada de las Cuevas.
SETENIL DE LAS BODEGAS
Anche Setenil de las Bodegas, città con un’atmosfera unica, fa parte della bella Ruta de los Pueblos Blancos. Le sue caratteristiche abitazioni costruite sotto le rocce sono una delle immagini più note dell’Andalusia.
Le prime vestigia della presenza umana a Setenil risalgono addirittura al Neolitico; ma è durante il regno arabo che Setenil diventa una parte fondamentale della storia della penisola iberica. Infatti, grazie alla sua posizione e alle rocce che la circondano, ai monarchi cattolici furono necessari sette assedi (l’ultimo di 15 giorni nel 1484) per conquistare il villaggio e sottrarlo al dominio dei Mori. Ed è proprio questa l’origine del suo nome: Setenil deriva dal latino “Septem Nihil” che significa “sette volte niente”. Mentre “de las Bodegas” si riferisce ai vigneti che circondano la città e all’ottimo vino che qui viene prodotto (bodega in spagnolo significa cantina).
Ma sono le rocce le protagoniste indiscusse di Setenil de las Bodegas. Per secoli infatti, gli abitanti del villaggio hanno vissuto in grotte protette da rocce che, oggi, sono l’attrazione più famosa di Setenil, rendendola una delle destinazioni turistiche più caratteristiche della Sierra de Cádiz. L’intero comune è stato dichiarato sito storico-artistico nel 1985.
Passeggiare per le pittoresche strade di Setenil
Due delle strade principali di Setenil si trovano sui lati del fiume Guadalporcún che attraversa la città, creando luoghi perfetti per godersi le viste rocciose. Si chiamano Cuevas del Sol e Cuevas de la Sombra. Il loro nome deriva dal fenomeno creato dalle rocce che si ergono sopra le strade, che impediscono al sole di riscaldare la calle Cuevas de la Sombra, mentre la Cuevas del Sol gode sempre della luce.
Dove alloggiare a Setenil de las Bodegas
Per visitare Setenil de las Bodegas, si può fare un’esperienza particolare e soggiornare nelle case rustiche del suo caratteristico centro. In alternativa, si può sempre dare un’occhiata a Ronda, che dista solo 17 km da Setenil de las Bodegas.
RONDA
Ronda è una delle città più antiche della Spagna. La città si affaccia sul famoso e spettacolare Tajo, un precipizio di 120 metri di profondità, che la divide in due: da una parte la Ronda nuova, più estesa, moderna e commerciale, dall’altra, la Ronda più antica ed intima.
Le due zone sono unite dal famosissimo Puente Nuevo, da dove si osserva la parte più panoramica del Tajo, dal Puente Romano (Puente de San Miguel) e dal Puente Viejo, di origine araba, costruito nel sec. XVII. Il Puente Nuevo è sicuramente una delle attrazioni principali di Ronda, spettacolare con i suoi pilastri di sostegno che sembrano affondare direttamente nella roccia ed il canyon è stretto e profondo con pareti scoscese, rocciose e molto verticali..da mettere alla prova chi soffre di vertigini! 😀
Mentre la parte nuova è ricca di negozi e più moderna, la parte antica della città riprende le caratteristiche dei piccoli paesi de La Ruta de los Pueblos Blancos: un bianco calce abbagliante, vicoli intricati e la stessa atmosfera tipicamente andalusa che in questo pezzettino di entroterra si respira ad ogni angolo e che incanta.
Ronda infatti, come tutta l’Andalusia, ha subito la dominazione araba, ed il suo centro storico ha la tipica conformazione delle cittadelle arabe con vicoletti intricati, all’interno di massicce e possenti mura a cui si poteva accedere da due grandiose e antichissime porte.
Cosa vedere a Ronda:
- Centro storico
- Puente Nuevo
- Bagni arabi
- Giardini della Alameda del Tajo
- Porta di Almocabar
- Plaza de Toros
Dove dormire a Ronda
Se state cercando alloggio a Ronda e dintorni, queste sono alcune valide opzioni:
ZAHARA DE LA SIERRA
Zahara de la Sierra è un piccolo gioiellino. Non (ancora) così famosa come Ronda o Arcos de la Frontera, Zahara è un grazioso borgo di neanche 2000 abitanti, interessante sia dal punto di vista storico che paesaggistico. Arroccato su una collinetta prespicente il lago dalle note turchesi e dominato dalla torre di origini arabe, Zahara de la Sierra è stata stata davvero una piacevole scoperta.
Non perdetevi la camminata che vi porterà al Castello, la vista da lì è incantevole. La visita della cittadina non vi porterà via più di due o tre ore, la consiglio assolutamente.
Passeggiando tra le sue viuzze si resta incantati da ogni singola casa, dalle bouganville dai colori vivaci che contrastano col bianco splendente delle facciate, dall’autenticità delle persone che vi abitano e dal paesaggio che si ha intorno. Puro fascino andaluso.
Attività sportive in mezzo alla natura
Nuoto, kayak o escursionismo? I dintorni di Zahara sono molto piacevoli anche per fare attività sportive: è infatti possibile fare il bagno nel lago artificiale dalla vicina spiaggia del Río Arroyomolinos, oppure dedicarsi a qualche ora di kayak nello stesso corso d’acqua, così come fare belle passeggiate nella verde Sierra di Grazalema.
Cosa vedere a Zahara de la Sierra
- Il Castello e la splendida vista
- La Chiesa di Santa Maria de la Mesa
- Il Lago
Dove alloggiare a Zahara de la Sierra
Gli alloggi a Zahara de la Sierra sono soprattutto agriturismi e case rurali.
OLVERA
A pochi km da Setenil de las Bodegas, Olvera è uno dei centri più caratteristici della Strada dei Paesi Bianchi. Circondata da uno splendido paesaggio dominato da oliveti, che le danno il nome, ad Olvera si ha la possibilità di fare oleoturismo visitando frantoi e facendo degustazioni di olive ed olio, produzione tipica della zona a cui è stato riconosciuta la denominazione di origine.
Come molti centri andalusi, anche Olvera ha radici arabe ed una delle zone più suggestive della cittadina è il quartiere La Villa, un dedalo di viuzze, case bianche e stradine cieche di tipica impostazione araba in cui “perdersi” e trovare angolini scenografici dove scattare foto.
A Olvera ci sono molto chiese, la maggiore delle quali è la Chiesa de Nuestra Señora de la Encarnación, eretta in posizione dominante e da cui si può ammirare parte della vallata. Ma la vista più bella si ha senz’altro salendo al Castello, costruito a 643m di altezza, la parte più alta della città. Costruito verso la fine del XII secolo, faceva parte del sistema difensivo del regno nazarí di Granada e presenta una pianta irregolare sotto forma di un triangolo allungato che si adatta alla forma stessa della roccia. La fortezza comprende anche la Torre del Homenaje, un camminamento, due torri, un recinto sotterraneo e un pozzo nella torre nord e fa parte delle mura che circondavano il quartiere di La Villa.
Olvera non solo fa parte della Ruta de los Pueblos Blancos, ma è anche una delle tappe della Via Verde de la Sierra, un sentiero di circa 36 km ricavato da un tratto ferroviario in disuso, che attraversa una trentina di gallerie, 4 viadotti e cinque stazioni e che può essere percorso a piedi o in bici.
Cosa vedere ad Olvera
- Il Castello arabo
- La Muraglia musulmana
- La Chiesa de Nuestra Señora de la Encarnación
- Il quartiere La Villa
- La Via Verde de la Sierra
GRAZALEMA
Uno dei paesini che mi è piaciuto di più, un villaggio di 200o persone all’interno della Sierra de Grazalema, che prende il suo stesso nome.
Il villaggio è molto carino, ma anche i dintorni sono molto piacevoli da esplorare. Il turismo di Grazalema si incentra infatti principalmente sull’escursionismo, sul trekking e sul relax. Numerosi sono i sentieri attraverso la Sierra de Grazalema che collegano i vari paesi bianchi.
Dove dormire a Grazalema
Trovare un alloggio carino a Grazalema non sarà difficile: per quanto piccola, nei dintorni ci sono varie strutture ricettive di qualità, dall’hotel in pieno centro a quello appena fuori ed immerso nel verde, dal comodo appartamentino al b&b caratteristico. Tra i tanti segnalo:
Location perfetta, immersa nella natura e piscina con vista panoramica.
Struttura arredata con stile e circondata da sugherete da cui partono anche vari sentieri.
Pronti per esplorare l’itinerario dei paesi bianchi?
Io durante questo itinerario ho fatto base ad Arcos de la Frontera, visitando più paesini ogni giorno ed alloggiando all’Hotel Posada de las Cuevas, un’ottima soluzione a poco più di un’ora da Siviglia, l’aeroporto per me più comodo e vicino.
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