Dopo le varie forme di sharing economy, Airbnb, EatWith, Blablacar, etc, è arrivato il momento delle auto. Si parla di una nuova forma di car sharing: il Car Sharing Pear to Pear, una sorta di prestito privato della propria vettura.
Il portale per il noleggio auto tra privati mette in contatto persone che hanno bisogno di affittare un’auto per pochi giorni con proprietari privati che sono disposti a darla in noleggio a fronte di un’entrata extra.
Nata nel 2010, la francese Drivy è leader del mercato europeo con 36.000 veicoli, 850.000 utenti tra Francia, Germania a Spagna e 1,4 milioni di giorni di noleggio registrati fino ad oggi. Utenti che raddoppiano ogni anno, man mano che si espande in nuovi paesi (è previsto l’ingresso entro l’anno di tre nuovi paesi, Gran Bretagna inclusa).
Il servizio di assicurazione è coperto dal gigante industriale Allianz. Durante tutto il periodo del noleggio infatti l’auto rimane coperta da una polizza assicurativa di Allianz, senza che sia necessario che il proprietario cambi la propria polizza assicurativa abituale.
In Italia, almeno al momento, Drivy non può entrare, proprio perché nel nostro paese non è possibile possibile fare una doppia assicurazione sullo stesso mezzo. Vi è inoltre un altro nodo da sciogliere per quanto ci riguarda, ed è relativo all’articolo 84 del Codice della Strada, che vieta la locazione di veicoli la cui carta di circolazione non specifichi che sono destinati a questo uso.
In attesa di nuovi sviluppi per il mercato italiano, nuovi investimenti sono previsti da parte di Drivy per espandere il mercato, aggiornare l’innovazione e lo sviluppo del prodotto, in modo da rendere la users experience ancora più flessibile e priva di intoppi.
In cosa consiste Drivy in pratica?
Il proprietario dell’auto mette l’annuncio online, in modo gratuito, finché un utente interessato a noleggiarla lo contatta. Una volta concluso l’accordo, viene effettuata la consegna delle chiavi e firmato il contratto, tramite la pagina web o l’app.
L’importo del noleggio viene fissato dal proprietario dell’auto, che si tratterrà il 70% del totale; il restante 30% viene equamente diviso tra Drivy e Allianz.
Il fondatore e direttore esecutivo di Drivy, Paulin Dementhon, ha dichiarato come l’apertura a nuovi Paesi pone come obiettivo quello di “offrire un servizio flessibile, vicino e allineato alla richiesta”, il che presuppone, per gli utenti, “la possibilità di disporre di un’auto da noleggiare nel momento stesso in cui la richiede, magari dietro l’angolo, quasi come tra vicini“.
La chiave del successo di questa forma di car sharing sta proprio qui: nella semplicità e nella velocità per chi ne ha bisogno di poter prendere a noleggio un’auto che si trova immediatamente disponibile, magari a pochi metri di distanza.