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Evie Farrel ci ha pensato a lungo, e poi ha organizzato tutto: ha lasciato il lavoro, messo la casa dove viveva con la figlia Emmie in affitto, venduto tutto quello che poteva e impacchettato ciò che rimaneva, ed è partita con la figlia di 6 anni per viaggiare per un anno in Asia.

Ricorda quando l’anno prima di partire lavorava ogni giorno fino a sera e a malapena riusciva a vederla, Emmie. Adesso condividono un succo al melone nella città vietnamita di Hanoi, dopo aver giocato in spiaggia, pedalato attraverso le risaie e mangiato noddles comprati ai banchetti per strada.

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Evie e Emmie vivono in Australia, a Sidney, e come nella maggior parte delle grandi città, la vita è molto cara. Un mutuo medio qui si prende più del 35% dell’introito mensile, e il costo dei trasporti, il cibo, le utenze, possono riuscire a svuotarti il resto del portafogli e portare i conti in rosso.

[ctt template=”7″ link=”49UJb” via=”yes” ]Lavorare tanto per crearti una bella vita e avere abbastanza tempo per goderne: è questa la sfida. [/ctt]

Come spesso accade, Evie cercava di compensare le lunghe giornate in ufficio portando Emmie in viaggio appena poteva, ma per lei non era abbastanza. Dopo tre settimane di vacanza nel Borneo, ha realizzato che potevano viaggiare a lungo termine in Asia per una cifra inferiore rispetto a quella che spendevano stando a casa.  E – soprattutto – avrebbero trascorso le giornate e fatto esperienze nuove insieme.

Evie ha iniziato così a pianificare il viaggio. Ha venduto tutto quello che poteva per costruire quello che sarebbe stato il loro fondo-viaggio. Prima di partire stava risparmiando per una nuova cucina, quando ha deciso che quei soldi avrebbe potuto spenderli meglio usandoli per sostenere il loro viaggio.

Creare ricordi insieme sarebbe stato molto più importante di una nuova cucina.

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Dopo aver comprato l’assicurazione per tutta la durata del viaggio, i voli, messo la casa in affitto e lasciato il lavoro un mese prima di partire, le rimanevano 20.000 $ per coprire un anno in viaggio. Meno di quello che avrebbe speso rimanendo a casa, ma abbastanza per vivere in Asia.

Evie e Emmie hanno usato i risparmi e il reddito dell’affitto della loro casa; molto spesso i viaggiatori a lungo termine lavorano e guadagnano viaggiando, per sostenere le loro avventure. Business online, travel blogging, freelancers o lavori svolti localmente, ci sono moltissimi modi per guadagnare e generare un reddito mentre si viaggia.

Oggigiorno ormai la maggior parte delle sistemazioni, anche quelle economiche (soprattutto in Asia), hanno wi-fi veloce e affidabile che permette di rimanere connessi, e poi si può comprare una SIM locale quando si arriva in ogni nazione per telefonare ed usare internet.

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Nei primi sette mesi da quando hanno lasciato l’Australia, Evie e Emmie hanno visitato 11 Paesi. Hanno campeggiato sulla muraglia cinese, si sono prese cura degli elefanti in Thailandia, hanno visto da vicino gli orango tango e conosciuto la tribu Moken nel Borneo, fatto snorkeling con le tartarughe nelle Filippine e scalato montagne a Taiwan.

Emmie ha giocato con i ragazzini locali sulle spiagge, nei laghi e nelle cascate, nelle baraccopoli e fuori dai templi, nelle risaie e nei vicoli polverosi.

In molti sono interessati alle sfide che Evie ed Emmie devono affrontare; la realtà -afferma Evie – è che sono praticamente le stesse che che hanno a casa, assicurarsi che Emmie mangi, che sia educata e che vada a letto ad un orario ragionevole. Anche se questo non è sempre semplice dovendo condividere la stessa camera e lo stesso letto.

Mentre erano ad Hanoi, Emmie ha frequentato per un mese una scuola internazionale, la sua prima esperienza di istruzione formale durante il loro viaggio. Benché fosse una spesa imprevista, Emmie ha deciso che valeva la pena affrontarla affinché la bambina potesse farsi nuovi amici, stabilizzarsi per un mese ed avere una nuova “struttura”, prima di ripartire di nuovo.

Sebbene alcune delle prossime destinazioni siano già pianificate, Emmie sostiene che la cosa più bella di questo viaggio a lungo termine sia la flessibilità. Potersi spostare come e quando si vuole, cambiare i programmi e scombinare le carte, decidere di rimanere di più in un posto sei ci piace o stiamo bene.

“Questa vita anticonvenzionale è piena di avventure ed è stata la decisione migliore che io abbia mai preso” – afferma Emmie. “Se possiamo farlo noi due, può farlo chiunque.  Spero di incontrarvi in viaggio!”

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Puoi seguire le loro avventure su Instagram @mumpacktravel e sul sito www.mumpacktravel.com

Fonte immagini:  Instagram @mumpacktravel

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